Jackinthewind
Dalla poesia al colore...
IL NEO NATURALISMO COMPOSITIVO
Mauro Scalampa è pittore dotato di bagaglio tecnico ed emotivo notevoli. Gestisce il tutto con capacità che gli permette di realizzare opere che possiedono spessore, in quanto costruite su tematiche sociali di grande attualità e presa sul pubblico, che stima ed ammira la poliedricità di espressione e il raffinato livello pittorico espresso dell’artista. I suoi paesaggi, realizzati con personalissimo realismo, hanno la capacità di nemesi immessa in una sorta di villaggio globale dove è la natura che ha ruolo di protagonista scandendo emozioni, influssi benefici e stato d’animo del mondo attuale. Natura dove i soggetti uomini e animali sono i beneficiari diretti di questo eden mediterraneo ricostruito. Il mondo artistico di Mauro Scalampa ci mostra, perché coglie, la tematica ambientalista trasformandola in poetica di grande eco, paragonabile a quella che ci tramanda D'annunzio nel poema “la pioggia nel pineto”, uguale intensità emotiva. Avviene così che letteratura e pittura tramite i grandi “creativi”, indica la via del rispetto per il bucolico e l’idilliaco, da conoscere ed amare, all'uomo moderno, talvolta distratto e indaffarato. Una voce profonda questa di Mauro Scalampa che diviene a far parte del bagaglio unicum della sua cultura, la poesia, la musica, che pratica binariamente con successo (vedi Jackinthewind). Evidente come in pittura non si limita a saper usare bene i pennelli ma introduce la sua anima che lui sa ben gestire. Opera culturale ed intellettuale in quanto ogni tela è racconto di vita trasformato in favola, in novella, in fantastico mistero. Comprendere la sua opera pittorica significa penetrare con amore i segreti di una personalità artisticamente fervida e complessa, volta verso la natura che ama, e il mondo che lo circonda, fino a divenire un abile caposcuola di un “neo naturalismo compositivo” di sua creazione.
Prof. Michael Musone Critico d’arte
ANTOLOGIA POETICA IO SONO VENTO NOTA DI ARRIGO LEVI
Roma 8 aprile 2008
Caro "Jackinthewind"
la scelta del suo nome da prima anticipa lo spirito libero, l'immaginazione fantastica di questo suo libro. Come lettore, testimonio che anche la lettura corre via rapida come il vento. Invidio la sua felicità, perché è felicità lo stato d'animo che pervade queste sue corse poetiche nel mondo dell'immaginazione.
Io non scrivo più poesie da quando avevo 18 anni, mi ha fatto venir voglia di ritornare a scrivere.
Complimenti!
con amicizia suo
Arrigo Levi
NOTE CRITICHE
Dicembre 1998
Sul piano pittorico posso dire, che ha un suo stile ben preciso, nella sua evoluzione si è delineata una maniera di esporre le sue fiabe allegoriche, con richiami al simbolismo naif. Da ricordare che in anni passati, ha avuto esperienza nel mondo dell'illustrazione come ideatore di creature fantastiche (1993 nel mensile "il paradiso degli orchi"). Osservando gli schizzi le idee e le piccole realizzazioni a china, ho potuto notare una sorta di lettura dei sogni di Un'infanzia del futuro. Nella stilizzazione e nell'intarsio delle forme di foglie e animali, si scorge un evidente richiamo, che possiamo ritrovare nel periodo della seconda metà dell'art nouveau e all'inizio dell'art decò, con un chiaro accenno al tiffany che ritroviamo alla fine degli anni '30. Ricordo di un paradiso terrestre che sta per scomparire dilaniato da un mondo sempre più egoistico. La sua pittura è ispirata dalla musica New age, ed esprime il desiderio a non voler annientare i sogni, i ricordi di un giardino incantato. L'ordinamento pittorico è basato su pochi colori diretti, adoperati in modo lineare, senza lasciare spazio ad irregolari colpi impressionistici di pennello da boccasile, lingua di gatto o piatto setola. L'uso quasi vitreo del colore inchiostrato, ricorda i vetrai del periodo liberty. Le sue opere sono state più volte segnalate dal voto dai visitatori delle mostre, come nel caso della mostra collettiva di Pitigliano, durante l'annuale appuntamento del Petilia Festival, come opere piacevoli e di valido valore decorativo. Nella tecnica mantiene l'analogo modo di adoperare il colore e quasi non si distingue come l'opera sia svolta se ad acquerello, a tempera, ad inchiostro o acrilico. Nelle opere di maggiori dimensioni l'impatto visivo è analogo alle opere più piccole poiché, sono mantenute le proporzioni corrette della composizione. La sua pittura è in una fase di sviluppo, era partito dalla visione di cavalli di fuoco alati e spiriti che li accompagnavano per approdare in seguito a scene floreali ed intarsi di foglie, che si stagliano nell'oscurità di una notte incantata ed irreale come un sogno vergine, dei tropici arancioni e verdi.
M° Adrian Americo Pio
Febbraio 2008
Artista di una bellezza segreta, Mauro Scalampa (Jackinthewind), fin dalla prima opera svela il suo animo appassionato e sensibile, proteso alla ricerca dell’invisibile fascino delle cose e dello spirito. Idealmente vicina per sensibilità alle correnti estetiche Naif, Decò e Surrealiste, come correttamente notato da insigni critici e giornalisti, questa filosofia estetica non può tuttavia essere così definita senza venire inevitabilmente sottovalutata nell'originalità espressiva e nella contemporaneità linguistica della sua lineare sinteticità oggettiva che, sempre leggibile, non teme confronti con l’irriverente corsa all'estremo anticonformismo di molti, forse troppi, suoi contemporanei. Intrise di personale limpidezza idiomatica e ordinata fantasia, così come di una notevole padronanza dei mezzi pittorici colore e segno, queste opere sono una gioia per gli occhi che, nello svelarle, vengono progressivamente attratti da una vivace e luminosa tavolozza, per essere infine conquistati dalla sintesi del segno che definisce con minuzia le superfici cromatiche di questo equilibrato cosmo. Un mondo trasognato, animato da una poetica dell’incanto, che se a tratti adombrata da leggeri accenti malinconici, si risolve nella solarità di un’emozione e nella perfezione di un universo in cui sogni, misteri, aspettative e creature si muovono in paesaggi dagli immaginari magici e edenici in cui il reale si depura per sfogare i sentimenti di una profonda ricerca interiore. Artista, poeta e sognatore venato di grande fervore fantastico e capacità immaginativa, apprezzato da critici d’arte e ricercato da importanti galleristi newyorkesi, Jackinthewind è sicuramente una promessa dell’arte figurativa contemporanea.
Dott.ssa Barbara Angiolini critico d'arte
Marzo 2008
E' un'artista autodidatta, che srotola nella sua memoria senza tempo e di altre vite una mitica visione di un cavallo con grande criniera che si è trasformato da uno stadio larvale di un memorabile sonno. Il risveglio è nel giardino meraviglioso dai verdi di maggio dal contrasto violaceo di frutti fragranti, simbolo capricornino del melograno, che istintivamente viene descritto dal pittore, che ritroviamo nell'antica cultura etrusca. La tecnica cucita da un paziente intaglio di nero e tessuto fogliare con ricami intricati, ricchi di fiori e figure in contemplazione, sono la cornice iniziale del suo lavoro basato principalmente di tecnica idrosolubile, tempera gouache e acrilico. La provenienza della pittura dell'artista è di tipo simbolista con riferimenti chiari a H. Rousseau. Questa pittura è una autobiografia con profili di alti e bassi dal godimento al dolore, dalla gioia alla melanconia.
M° Adrian Americo Pio
Luglio 2010
Più bella del vero, la natura, che è scenario costante della pittura di Mauro Scalampa, ha l’energia dei cromatismi fauve, ha il disegno dai contorni forti dell’espressionismo, possiede la sintesi formale e l’eleganza del naturalismo jugendstil e il mistero magico dell’esotica narrativa di Henry Rousseau: ma sopra a tutto questo, siano essi referenti di un consapevole bagaglio culturale o piuttosto sua intima e autonoma ricchezza espressiva, la pittura della natura è qui territorio delle emozioni prima ancora che dell’esperienza cognitiva. Del resto nei suoi acrilici e acquerelli tempo e spazio non sono più quelli razionali bensì di pura valenza poetica; i fondi bui rimarcano la luminosità cristallina di una cromatica esuberante e sovrannaturale nel cui registro non ci sono ombre né prospettiva: foglie e fiori, alberi cieli e figure si concatenano in trame e orditi come una tessitura di linee luce e colore di una nitidezza vitrea. Il fascino del frasario pittorico di Mauro Scalampa risiede in una comunicazione dalle connotazioni persino contraddittorie perché gli attiene la semplicità, che si estrinseca nell'essenzialità della forma, quanto la preziosità, che invece canta nella complessità del ritmo compositivo. Questo equilibrio di contrasti fa pensare ad una matrice filosofica orientale, all'atmosfera Zen che regola l’estetica della ceramica “Raku” e il simbolismo ermetico della poesia “Haiku” - entrambe appartenenti alla cultura giapponese - e certamente a Scalampa non sfugge la bellezza intrinseca di questo stile in quanto poeta egli stesso oltre che pittore. L’unicità del “suo” stile è però nel farsi interprete e non pedissequo discepolo di tali scuole di pensiero, così immettendo nella libertà compositiva e cromatica elementi della nostra cultura occidentale: i colori dell’acqua e del fuoco che appaiono vibrare più spesso nei suoi spartiti. C’è un genere pittorico giapponese, “Haiga”, che persegue l’intento di congiungere il senso di mistero, della profondità inconoscibile, con la concretezza , della realtà conosciuta, senza rifiutare alcuna delle due: credo che Mauro Scalampa sia particolarmente in sintonia con questo spirito, nella ricerca di una conciliazione tra ciò che vediamo, l’immagine, la sua immediatezza, e quella dimensione, ben più estesa e incomprensibile, dell’esistenza in cui si inscrive. Come nell’Haiku anche nella sua pittura il nostro artista dà valore al “vuoto”: quel buio che abbiamo visto essere spesso di sfondo non è assenza di spazio ma uno spazio filosofico, un “pieno” incommensurabile. Noi possiamo dunque semplicemente ammirare e gustare, con la nostra percezione visiva, le opere di Scalampa per la loro estrinseca bellezza di finestre aperte su di una natura (e realtà) idilliaca oppure lasciarci trasportare, attraverso di esse, in una navigazione più ampia, simbolica, lirica, e perciò imprecisabile ma che ci rende compartecipi del suo mondo poetico.
Dott.ssa Roberta Fiorini critico d'arte
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